Oggi parliamo di batteri e di virus, in una Italia in cui, a causa dell’emergenza Coronavirus sono stati chiuse scuole, stadi e quant’altro di collettivo si possa immaginare, in cui si limitano gli spostamenti, consentiti solo per motivi di lavoro, salute o necessità.
Oltre all’attualità, lo spunto di questo articolo deriva dal convegno tenutosi in streaming dal titolo “Influenza e Coronavirus: la febbre, uno dei più efficaci meccanismi di difesa contro le infezioni”; relatori il dr. Alberto Donzelli, medico esperto di sanità pubblica, parte del Consiglio Direttivo della Fondazione Allineare Sanità e Salute – e la naturopata Milena Simeoni, ideatrice del progetto SALUS e direttrice della Scuola di Naturopatia LUMEN, affiancati dai saluti istituzonali di on. Eleonora Evi e on. Patrizia Toia. Il convegno è parte di INFOSALUS un ciclo di incontri informativi su salute, sostenibilità ambientale e sani stili di vita organizzato da LUMEN, in qualità di ente capofila della Rete Europea SALUS, in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza del Parlamento Europeo a Milano
In questo articolo riportiamo alcune informazioni emerse dal convegno “Influenza e Coronavirus” e ne aggiungeremo altre, emerse in questi giorni.
Gli argomenti di questo articolo
Virus e batteri su questo pianeta da 3 miliardi di anni
Per prima cosa dobbiamo prendere atto che virus e batteri sono su questo pianeta da 3 miliardi di anni, noi da solo 4 milioni, questo significa 2 cose: 1) loro hanno sviluppato delle strategie per sopravvivere su questo pianeta molto più efficaci delle nostre 2) loro possono vivere senza di noi, noi non possiamo vivere senza di loro, difatti vivono nel nostro intestino circa 100 000 000 000 000 000 000 (100 trilioni) di batteri apparteneti a 400 diverse specie e sulla nostra pelle 1 trilione. Tutti svolgono attività indispensabili per la nostra sopravvivenza e meno di una specie batterica su 1000 vivente sulla Terra è patogena per l’uomo.
Veniamo ora a Sars-Cov-2, il nuovo coronavirus, agente eziologico di Covid-19.
Durante la conferenza si è parlato molto di “empowerment” ovvero quel processo attraverso il quale le persone acquisiscono maggiore controllo sulle decisioni e azioni che riguaradano la propria salute. Questo potrebbe essere il momento giusto per implementare l’empowerment in modo da essere più abili nell’autodeterminare la propria salute senza dover sempre dipendere da qualcun altro.
Non dimentichiamo che i determinanti di una infezione si suddividono in esterni (carica infettante e virulenza) e interni (capacità del nostro corpo nell’affrontare il patogeno).
Aspetti epidemiologi del nuovo Coronavirus – aggiornati al 10 marzo 2020
Visto che siamo bombardati, giustamente, da consigli che riguardano i determinanti di salute esterni in questo articolo parleremo di quelli interni; ma prima un pò di dati epidemiologici.
Il dato più curioso e, per il momento, incomprensibile è il dato sulla mortalità di Covid-19:
Attualmente in italia è del 6%, la più elevata al mondo, in Cina è 3,9%, in Iran 3,3%, in Francia 2,1%, in Corea del Sud 0,72% e in Germania 0,16%. Secondo il Time più tamponi per milione di abitanti fa un paese e più cala il dato sulla mortalità, per esempio in Corea del sud in cui vengono eseguiti più tamponi per milione di abitanti rispetto all’Italia il dato sulla mortalità è basso, oppure gli U.S.A in cui il dato sulla mortalità è sceso da quando fanno più tamponi.
Quindi siamo di fronte ad una anomalia italiana perché nonostante facciamo quasi tanti tamponi quanto la corea del sud abbiamo la più alta mortalità. Il motivo è oscuro.
Sappiamo con sicurezza che si registrano zero morti in italia nella popolazione con meno di 50 anni, inoltre la mortalità fra 50-59 è bassissima (0,86%), un pò piu alta fra 60-69 anni (2,5%) e rilevante sopra 80 anni (14,5%).
Ci troviamo di fronte a un virus che prima di infettare guarda la carta d’identita delle persone? No, è solo che la popolazione anziana è anche la popolazione con la piu alta prevalenza di patologie croniche, difatti la mortalità del virus registrata in Cina fra chi ha patologie cardiovascolari è 13,2%, fra chi ha diabete mellito non ben controllato 9,2%, fra chi ha patologie respiratorie croniche 8%, e 7% fra i malati di neoplasia maligna, si ferma a 1,4% in chi non ha patologie pre-esistenti.
Vi annoio con un’ultima informazione epidemiologica che viene dalla Harvard Medical School: Covid-19 difficilmente se ne andrà con la primavera come capita all’influenza perché il sistema immunitario di molte persone già conosce i virus dell’influenza (o per un precedente contatto o per il vaccino) a differenza di Sars-Cov-2 che è invece un virus nuovo. Fortificare il nostro sistema immunitario per aumentare le nostre difese verso virus e coronavirus
Determinanti di infezione
Affrontiamo ora il tema dei determinanti di infezione interni, ovvero come migliorare la nostra salute e potenziare le nostre difese (si a livello fisico che psichico) per limitare il rischio di infezione ma anche per vivere questi momenti con maggiore serenità. Trasformiamo questo momento di difficoltà in un’opportunità di crescita!
Ormai ci hanno detto in tutte le salse che lo stress riduce le difese immunitarie, bene, lo fa anche la paura, l’ansia e la depressione, che come possiamo capire è incrementata da tre condizioni ultimamente molto frequenti: la riduzione delle relazioni sociali, le difficoltà economiche e l’impossibilità a muoversi.
Medita per creare serenità nel tuo presente
E’ di fondamentale importanza riuscire a creare serenità dentro di sè in modo autonomo, ovvero servendosi solo del proprio corpo e della propria mente.
Medita da solo
Il mio consiglio è di iniziare sdraiandosi supini su una superficie dura o sul letto, mettersi le mani sull’addome e percepirlo mentre si solleva in inspirazione e si abbassa in espirazione, rallentare i propri respiri fino ad arrivare almeno a compire 6 respiri al minuto, ovvero un respiro (rendendo l’espiro piu lungo dell’inspiro) ogni 10 secondi. Se riuscite rallentate ancora di più. Questo esercizio vi permetterà di riequilibrare il vostro sistema nervoso autonomo, ovvero stimolare il sistema nervoso parasimpatico (attivo in stato di relax) e rallentare il sistema nervoso simpatico (attivo nelle condizioni di attacco e fuga). Ci sono solide prove che tale riequilibrio aumenta la funzionalità del nostro sistema immunitario e non solo! Riduce la pressione arteriosa e quindi le patologie cardiovascolari (1) (2) (3) che come abbiamo detto prima aumentano molto la mortalità per Covid-19.
Lasciati guidare da un esperto
Se non riuscite a farlo da soli perché vi annoiate o vi distraete, un consiglio che posso darvi è seguire ogni giorno, tre volte al giorno (alle ore 8.30 – 14,30 – 20,30) la diretta sulla pagina Facebook di Davide Pirovano (co-fondatore Lumen). Davide ci guiderà in una meditazione allo scopo di creare in noi serenità interiore. Molti studi hanno dimostrato che queste pratiche riduco l’infiammazione (si riduce la proteina c reattiva ad alta sensibilità), si riducono disturbi depressivi e ansiosi e la glicemia (perchè si riducono le catecolamine adrenalina e noradrenalina).
Altre strategie per la prevenzione delle malattie infettive
Avete visto quanti benefici si ottengono con un unico intervento? Lo stesso vale per altre tipologie di interventi che possiamo definire olistici perchè vanno a incrementare la salute psicofisica a tutto tondo e quindi non hanno solo la capacità di ridurre il rischio di infezione in modo diretto ma, prevenendo e curando sia buona parte dei disturbi ansiosi e depressvi sia prevenendo e promuovendo la guarigione di buona parte delle patologie croniche, prevengono il rischio di infezione anche in modo indiretto. Vediamoli.
- Abbiamo cura della nostra flora microbica residente: i 100 trilioni di batteri che vivono nel nostro intestino regolano il nostro sistema immunitario e ci proteggono da microrganismi patogeni. I nostri batteri buoni si nutrono delle fibre alimentari quindi mangiamone in quantità, si trovano soprattutto nei legumi, nella verdura e nei cereali integrali. Non usiamo gli antibiotici impropriamente come spesso accade, oltre a uccidere i batteri cattivi uccidono quelli buoni.
- Una metanalisi delle migliori ricerche mostra che 200 g al giorno di cereali integrali si associano a una riduzione del 30% della mortalità totale, ma bastano già 50 g per ridurre del 20% le morti da infezione.
- Aumentiamo i consumi di frutta secca oleaginosa: un’analisi combinata delle migliori ricerche mostra che 20-28 g di noci, mandorle, pistacchi e nocciole possono ridurre di oltre il 20% la mortalità totale e di 4 volte la mortalità per malattie infettive.
- Aumentiamo i consumi di frutta e verdura: con 800 g al dì di frutta+verdura -30% sulla mortalità totale
- Allattare al seno per almeno 6 mesi riduce nei bambini le malattie infettive e morti di polmonite.
- Aumentare l’attività fisica ma senza esagerare: vi ricordate quel ragazzo di 38 anni identificato come paziente 1 italiano? Ci siamo tutti spaventati perché un giovane sportivo fosse finito in Terapia Intensiva ma, come ha detto il Dott. Donzelli durante la conferenza, quel ragazzo aveva corso 2 mezze maratone pochi giorni prima la comparsa dei sintomi ed era andato a giocare a calcetto anche se aveva la febbre. Difatti, come mostrano validi studi, la riduzione della mortalità e delle infezioni si ha solo in chi pratica attività fisica lieve e moderata, no in chi la pratica in modo esasperato.
- Ridurre i consumi di carne rossa: il consumo di carni rosse fresche e conservate si associano a maggiore mortalità totale e da infezioni.
- Non vi espone al fumo passivo, decine di ricerche mostrano che aumenta le malattie meningococciche (es.meningite) invasive.
Se vuoi approfondire come l’attività motoria è vantaggiosa per il nostro benessere leggi l’articolo “7 consigli per rafforzare il sistema immunitario in tempi di Coronavirus” pubblicato dalla giornalista Maria Teresa Montaruli pochi giorni fa, con un’intervista a Milena Simeoni.
Febbre: uno dei principali meccanismi di difesa contro le infezioni
Una dei temi principali trattati durante la conferenza è stato il ruolo della febbre durante le infezioni.
La febbre è un’efficace prima risorsa contro le infezioni, quindi evitiamo, per quanto possibile, gli antipiretici:
- Una temperatura di 39 gradi che dura abbastanza a lungo uccide anche i virus più virulenti, ma in certe condizioni (es. pazienti pluripatologici/già compromessi, stati infiammatori molto gravi…) un eccesso di temperatura e soprattutto di infiammazione vanno tenuti sotto controllo, anche con potenti antinfiammatori, il cui impiego è competenza dei clinici.
- nell’influeza stagionale l’uso di antipiretici può aumentare del 5% i casi di malattia e le morti nella popolazione.
In conclusione, trasformiamo questa situazione da emergenza a opportunità per apprendere strategie utili al nostro benessere psicofisico.