Oggi voglio parlarti di un argomento che mi sta molto a cuore come insegnante e Naturopata LUMEN, ossia degli errori più comuni che ho visto compiere da Naturopati più o meno esperti. Spesso mi capita di osservare errori anche banali in Naturopati che vantano una conclamata esperienza. Lavorare come Naturopata è un privilegio e una grande responsabilità, per questo richiede una buona preparazione e una grande etica.
Gli argomenti di questo articolo
Cos’è la Naturopatia?
Innanzitutto è importante descrivere cosa fa il naturopata! Nel 2003 l’OMS con il Benchmarks for training in Naturopathy ha descritto le competenze della Naturopatia, descrivendola come una disciplina che riconosce privilegia la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale attraverso l’uso di metodi terapeutici e modalità che incoraggiano il processo di auto-guarigione – la vis medicatrix naturae.
L’approccio filosofico della Naturopatia comprende la prevenzione delle malattie, l’incoraggiamento della intrinseca capacità di guarigione del corpo, il trattamento naturale di tutta la persona, la personale responsabilità per la propria salute e l’istruzione dei pazienti per promuovere la salute attraverso un adeguato stile di vita.
Quindi chi è il Naturopata? E’ quella figura che agisce a livello sistemico sull’individuo, senza concentrarsi sul sintomo, ma risalendo agli squilibri nello stile di vita che hanno portato la persona al malessere e stimolando la vitalità della persona attraverso varie discipline olistiche che conosce e sperimenta profondamente. Si basa su principi etici che anche il documento dell’OMS sottoscrive:
- Primo, non nuocere
- Agire in collaborazione con il potere curativo della natura
- Ricercare, individuare e trattare la causa fondamentale della malattia
- Trattare l’intera persona usando un approccio individualizzato
- Insegnare i principi di un sano stile di vita e della prevenzione sanitaria.
Cosa fa il Naturopata
Una delle differenze principali e dei cambi di paradigma dal sistema meccaniscistica è la visione d’insieme, che implica il fatto che il Naturopata non si concentra sulla manifestazione sintomatica ma, consapevole della profonda interazione che i piani dell’uomo (razionale, emotivo, fisico, energetico) possiedono, cerca di stimolare ognuno di essi verso l’equilibrio.
Ed è qui che già è possibile incappare in qualche errore molto importante!
I 7 errori più comuni
1. Mancata visione olistica
Quando studi è semplice immaginare l’essere umano come un insieme e non una somma di parti. E’ quando sei nello studio, e la persona si presenta descrivendo il proprio sintomo, dando un nome a quello che vive, che allora può essere difficile e automaticamente rischi di incappare nei tipici pensieri meccanicistici, dove è importante mandare via il sintomo e non riequilibreare il sistema. E’ un tranello subdolo, al quale siamo molto abituati in ogni contesto. Per evitare questo il Naturopata parte da analisi olistiche e non dalla sintomatologia presente, sia per questioni olistiche, ma anche perché non è compito suo occuparsi del sintomo, è un lavoro che in Italia è dedicato agli operatori del servizio sanitario. Fortunatamente! Il Naturopata allora cerca le cause degli squilibri e può collaborare anche in modo sinergico con gli altri operatori della salute.
Un piccolo trucco: evita di dare un nome ai sintomi e avvisa sempre la persona che l’obbiettivo non è la scomparsa del sintomo, ma l’innalzamento della vitalità, il corpo saprà cosa fare se messo nella condizione ideale!
2. Utilizzo di rimedi sintomatici
Molti, molti Naturopati ho visto cadere in questo modo. L’utilizzo di principi naturali, anche solo dei Fiori di Bach, ad esempio, è stato inquadrato, incasellato e consigliato per determinati sintomi. Questo è un gravissimo errore, anche dal punto di vista deontologico! Come detto prima la professione del Naturopata è ben divisa dalla visione sintomo-rimedio. Nel nostro campo il rimedio deve essere un modo per sostenere la fisiologia ordinaria e straodinaria dell’individuo, e mai essere un inibitore che blocca la sintomatologia in atto. Gli igienisti, addirittura, non utilizzavano rimedi, sostenendo l’organismo attraverso il digiuno o la restrizione calorica e l’attivazione emuntoriale. Ecco i primi compiti del Naturopata: diminuire le tossine in ingresso, aumentare quelle in uscita, attivare e sostenere gli emuntori al fine di aumentare il vitalismo!
Possono esistere anche problemi seri consigliando rimedi che contengono principi attivi (contenuti naturalmente nelle piante): a volte le persone non elencano tutte le loro problematiche e le medicine di cui fanno uso. Esistono interazioni importanti tra principi attivi che possono creare problemi, devi sempre stare molto attento! Molte di queste, inoltre, non sono neanche note!
3. Utilizzo di termini medici
Mi è capitato di vedere Naturopati che guardano gli esami del sangue, le lastre, parlano di ingessature, di terapie mediche, consigliano o non consigliano quali preferire! Nulla di più lontano da quello che è il Naturopata! Errori forse dovuti alla superficialità, forse all’arroganza, forse a reali conoscenze, ma comunque completamente distanti dai compiti deontologici e legislativi della professione. Per lo più il Naturopata può interagire con le figure del sistema sanitario creando collaborazione e sinergia laddove possibile. In LUMEN abbiamo avuto diversi esempi di sinegie vincenti in diversi ambiti, senza creare attrito ma lavorando insieme per la Salute dell’individuo! Molti lavori scientifici ben fatti sono a supporto del lavoro del Naturopata, per questo ti consiglio di vedere, conoscere ed abbonarti alle pubblicazione della Fondazioneallinearesanitaesalute.
4. Poco rispetto della specificità della persona
Lavorare come Naturopata è un privilegio che consente a chi lo fa con passione di entrare nel mondo dell’altra persona e avere il pass per poter fare un pezzo di strada insieme. Ogni individuo è un mondo a se stante, che reagisce in maniera specifica ad ogni stimolo, ad ogni terapia olistica, ad ogni pensiero o emozione che sia. E’ più unico che raro che la stessa attività abbia una reazione uguale su individui differenti. Questa specificità deve essere nota al Naturopata, che deve prendere nota, osservare, modificare, trascrivere, ogni minimo dettaglio e bilanciare gli stimoli in base alla specificità meravigliosa di ognuno.
Invece capita spesso di vedere Naturopati che consigliano le stesse attività o rimedi pensando di ottenere lo stesso beneficio su persone diverse. Manca uno dei pilastri della Naturopatia: la specificità!
5. Mancata interazione con figure sanitarie
Magari questo può sembrarti un argomento tabù, e a volte, purtroppo lo è! Diversi operatori del mondo del naturale non vogliono “sposrcarsi le mani” con attori della sanità, cosi come accade anche viceversa.
Questo purtroppo va solo a discapito dell’utente finale. Spesso siamo noi Naturopati che abbiamo il compito di fare il primo passo e di imparare a dialogare con la sanità pubblica. Se fatto con le giuste modalità, le porte si aprono. LUMEN ne è un esempio concreto!
6. Poca visione delle proprie proiezioni e 7. Poco utilizzo del rapporto empatico
Ho messo insieme gli ultimi due punti ai quali ho pensato per questo articolo perchè vanno di pari passo. La mia esperienza e quello che insegnamo a coloro che vogliono lavorare come Naturopata è la priorità di un percorso personale di crescita, di cambiamento, di conoscenza di sè, per poter essere veramente una guida per altre persone.
E’ cosi facile proiettare se stessi, le proprie debolezze, paure, punto forti, sugli altri altri, vedendoli come loro e non come nostri. Questo è un forte limite alla creazione di un reale rapporto empatico, che possa aprire la comunicazione a canali più sottili e all’intuizione. Sul blog puoi trovare altri articoli a riguardo.
Come evitare questi errori
Ed ora mi piacerebbe dirti come NON incappare in questi errori sopra elencati!
I punti principali sono almeno 3:
- Un’adeguata preparazione, chenon si limiti ai principi naturopatici ma li colleghi alle nuove scoperte scientifiche a sostegno e che preveda una buona pratica operativa nelle ore dedicate allo studio.
- Una forte etica, che ti permetta di rimanere saldo nei principi e puro nelle scelte.
- Un percorso di crescita personale, perchè solo chi conosce il sentiero può indicarlo ad un’altra persona!
LUMEN è tutto ciò.